14 febbraio: Youtube, la creazione della piattaforma web di condivisione di contenuti multemediali

16.02.2025

14 febbraio 2005, 20 anni fa Chad Hurley, Jawed Karim e Steve Chen fondarono la piattaforma Youtube.

La nascita di Youtube

Youtube, piattaforme web che permette di condividere e visualizzare contenuti multimediali, è stata creata da alcuni ex dipendenti di PayPal –Chad Hurley, Jawed Karim e Steve Chen – il giorno 14 febbraio 2005, venendo poi utilizzata ufficialmente dagli utenti a partire dal 23 aprile con la pubblicazione del video "Me at the zoo", è stato caricato dallo stesso Karim.

L'anno successivo la piattaforma venne acquistata da Google e da quel momento la sua popolarità divenne inarrestabile.

In Italia la piattaforma venne lanciata nel 2007, e nel 2011 fu introdotta la licenza Creative Commons – licenze di diritto d'autore. Il presupposto per poterla utilizzare è "essere titolari di tutti i diritti o di avere una esplicita autorizzazione/richiesta dal titolare dei diritti L'autore, in un modo semplice e standardizzato, può utilizzare le licenze CC nel momento in cui vuole concedere ad altri il diritto di usare o modificare un'opera che lui stesso ha creato. CC permette all'autore di scegliere le modalità di utilizzo e protegge le persone che usano o diffondono un'opera di altri dalla preoccupazione di infrangere il diritto d'autore, purché siano rispettate le condizioni specificate dall'autore stesso nella licenza".

Negli anni Youtube è diventata una delle più importanti piattaforme web, tanto da aver permesso l'emergere di figure quali quelle degli Youtuber. Ovvero utenti che creano dei contenuti, i quali non solo permettono di guadagnare tramite gli inseriti pubblicitari ma possono essere monetizzati grazie al Programma Partner introdotto da Youtube nel 2017.


Le questioni e le controversie legate a Youtube

Nel corso della sua "carriera" Youtube ha dovuto affrontare varie questioni e controversie.

Prima fra tutte quella legata ai diritti d'autore, per i quali la piattaforma ha introdotto un sistema di rimozione dei contenuti non autorizzati. Inoltre ha introdotto una funzionalità per cui vi è un numero di con tenuti illimitati che vi si possono caricare, permettendo così anche un impatto mediatico non indifferente nella circolazione di notizie – esempio può il video dell'uccisione di Neda Agha-Soltan nel 2009, che è riuscito a superare la censura iraniana.

Correlata a questa vi è la questione del copyright. La piattaforma possiede il Content ID, un sistema che rileva le violazioni di copyright e funziona nel caso sia i detentori dei diritti a registrare i loro contenuti. Nonostante l'esistenza di tale sistema molti video, che non rispettano le regole del copyright, vengono pubblicati e successivamente – tranne nei casi in cui si trovino dei metodi di aggirare il sistema – vengono rimossi. In caso di violazione, i titolari dei diritti sul contenuto possono anche decidere di monetizzare il contenuto, condividere le entrate o bloccare le visualizzazioni. Nel 2006 è stato anche introdotto un software di riconoscimento audio nel tentativo di prevenire la pirateria e consentire di sostituire o rimuovere i video che non rispettano le licenze di distribuzione dei contenuti protetti da copyright.

La questione ha però suscitato diversi conflitti legali. Aziende come Viacom, Mediaset, e CBS hanno infatti intentato delle cause contro Youtube proprio a causa della pubblicazione non autorizzata dei loro contenuti. A queste Youtube ha risposto con un sistema di avvertimenti, che prevede la rimozione dei video violatori dopo una segnalazione e la chiusura dell'account dopo tre.

Nel 2013 poi, a seguito di uno studio uno studio commissionato dalla SIAE, il sistema è stato criticato per la sua imprecisione, soprattutto nel riconoscimento di musica live, e ciò ha causato perdite economiche per i titolari dei diritti. Nel 2017, YouTube ha sottoscritto un accordo "per la gestione dei diritti di riproduzione e esecuzione musicale" con la SIAE. L'accordo non copre però i diritti di sincronizzazione, e pertanto "per abbinare musica a video è necessario ottenere un'autorizzazione separata dai detentori dei diritti". YouTube ha, infine, modificato le sue politiche, limitando il sistema di segnalazioni da parte degli utenti per evitare abusi e attuando una gestione più rigorosa delle violazioni



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