22 febbraio: La fine dell'Impero di Wu Ze Tian

01.03.2025

22 febbraio 705, 1320 anni fa l'imperatrice Wu abdicò ponendo fine alla dinastia Zhou.

L'imperatrice Wu

In questo articolo, faremo un passo indietro di ben 1320 anni e affronteremo la storia dell'imperatrice Wu. L'unica imperatrice cinese da aver fondato una sua dinastia.

Wu Zhao – come si era chiamata lei stessa – nacque, secondo la tradizione, a Chang'an. Anche se li storici, hanno posto la sua nascita a Guangyuan dove il padre si trovava di ruolo – aveva ottenuto un posto come sottotenente – al momento della sua nascita.

La famiglia Wu era riuscita a conquistare una buona posizione sociale, ma non poteva di certo definirsi una vera grande famiglia. Così Wu entrò come concubina presso la corte di Tai Zong e ricevette un nuovo nome, Mei Niang. Non essendo riuscita a piacere all'imperatore, dopo la morte di questi si ritirò nel tempio buddista Gan Ye Si, dove si ritiravano le concubine vedove e che non avevano avuto figli. Da lì venne fatta uscire poco tempo dal principe ereditario Gao Zong con l'approvazione dell'imperatrice in carica.

Inizialmente tutto sembrò funzionate per il meglio, considerando soprattutto l'attaccamento dei Mei Niang nei confronti della sua protettrice. Al compimento dei suoi 28 anni però tutto cambiò. Mei Niang iniziò a mostrare un'ambizione fuori dal comune, strinse alleanze e tramò inganni. E mentre il suo favore presso Gao Zong aumentava, lei iniziò a radunare i suoi nemici per spodestare l'imperatrice arrivando addirittura ad incolparla per l'omicidio di una delle sue figlie – si scoprì successivamente che era stata lei ad ucciderla per raggiungere i suoi scopi – e riuscì, grazie all'enorme ascendente che sembrava avere su Gao Zong, a farle ritirare il titolo.

Sempre più desiderosa di salire al potere fece aggiungere la sua famiglia al registro ufficiale delle più grandi famiglie, si sbarazzò dei ministri e consiglieri che le erano stili, allontanò i suoi primi due figli dal potere e li uccise – almeno secondo quanto affermato dagli storici. Il terzo figlio riuscirà invece a salire al potere dopo la morte del padre ma, viste le troppe libertà che si stava prendendo, la madre lo fece dimettere.

In vista della sua ascesa al trono imperiale, Wu Ze Tian cambiò il nome di Luoyang in Shendu svelando il suo desiderio di spostare la capitale dell'impero, attribuì nuovi titoli ai funzionari reali, si fece attribuire dal nuovo imperatore Rui Zong l'appellativo di Santa Madre e Imperatrice Divina, fece coniare nuovi caratteri per sostituire i sinogrammi di origine. Inoltre, nel 690, degradò Rui Zong dal titolo di principe ereditario proclamandosi imperatore della dinastia Zhou. Successivamente invece si autonominò imperatore Sheng Shen.

Durante il periodo in cui rimase al potere, Wu Ze Tian attuò una nuova linea politica in cui fece convivere "disposizioni da governo assoluto illuminato e misure dispotiche e crudeli". Riportò la selezione dei funzionari pubblici alla forma originale, scegliendo tra i migliori in modo imparziale – generalmente sono comunque appartenenti alla sua cerchia di ministri e consiglieri, probabilmente per mantenere la concordia a palazzo -; sostenne l'espansione del buddismo; instaurò un sistema di informazione sullo stato dell'Impero; fece uso di inquisitori, i quali avevano il compito di estorcere informazioni ai nemici con la tortura.

La sua ascesa al potere non fu però semplice e spesso ostacolata dalle tradizioni sociali e familiari. Vi era, infatti, il pensiero che nonostante una donna potesse regnare indipendentemente dalla famiglia del marito, alla sua morte la dinastia sarebbe comunque stata portata avanti dalla famiglia del marito. Wu Ze Tian si dimostrò contraria a questa "regola" e cercò di tramare alle spalle della famiglia, valutando l'idea di far ascendere al potere suo nipote. Allo stesso tempo era però consapevole che non sarebbe mai stata in grado di creare la dinastia Wu e pertanto, all'età di 74 anni, radunò i suoi figli e annunciò loro l'intenzione di nominare principe ereditario il maggiore tra loro.

Nel 705 abdicò, a seguito di una ribellione, a favore del suo successore – il quale la nominò Grande e Santo Imperatore di Zetian – e si ritirò a vita privata nel palazzo di Shangyang, a sud di Luoyang. Morì poco tempo dopo a causa di una malattia che l'aveva colpita nel 704. 



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